Prorogata la zona rossa a Vittoria, Confcommercio comunale chiede l’adozione di misure specifiche a sostegno delle attività costrette a rimanere chiuse
La nostra amata città di Vittoria, riconfermata zona rossa sino al 17 novembre, si trova in una situazione di comprensibile confusione e di poca chiarezza normativa e disciplinare. A dirlo è la sezione cittadina di Confcommercio che, dopo avere appreso della proroga dell’ordinanza del Governo regionale, manifesta il proprio scoraggiamento “perché ciò vuol dire – è spiegato in una nota – che il numero dei contagi non rallenta. Mentre gli imprenditori vittoriesi, che con le loro vetrine e le loro promozioni animano e illuminano il nostro centro storico, sono demoralizzati”. “Premesso che i provvedimenti previsti per la zona rossa – sottolinea il presidente di Confcommercio Vittoria, Gregorio Lenzo – ci lasciano fortemente perplessi, rispetto ai criteri in base a cui alcune categorie sono state definite da un lato non essenziali e dunque costrette a rimanere chiuse a differenza di altre, così come, di conseguenza, siamo parimenti perplessi sul loro reale impatto nei confronti della curva epidemiologica, chiediamo fortemente l’azione congiunta delle istituzioni, dei commissari governativi che amministrano l’ente di palazzo Iacono, affinché si facciano parte attiva insieme alle forze datoriali e alle associazioni che le rappresentano, come Confcommercio, per produrre risultati concreti ed immediati nella lotta al virus, fornendo ai medici ed al personale sanitario che, non dimentichiamolo, sono gli eroi di questo 2020, tutto il supporto necessario per vincere questa battaglia”.
“Bene – continua Lenzo – lo screening gratuito dei controlli attivati d’accordo con l’Asp per calmierare la diffusione dei contagi ma sediamoci attorno ad un tavolo e confrontiamoci sempre più per recuperare quella pace sanitaria che in automatico riporti alla serenità economica di cui la città ha bisogno. Ai governi regionale e nazionale chiediamo chiarezza sugli indennizzi, sulle moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive che devono essere subito inviate anche alle imprese che non rientrano nell’ambito della ristorazione ma in quel comparto del terziario e del settore fashion da intendere come abbigliamento, accessori, calzature, gioiellerie ma anche oggettistica, che resta totalmente chiusa e che concentra nei mesi di novembre e dicembre, dal 30 al 50% del proprio fatturato annuo. Sono necessari indennizzi statali, agevolazioni fiscali, chiari e semplici sgravi comunali, oltre alla necessità di un abbattimento dei tributi locali per tutte le attività chiuse, vista la dichiarazione di “zona rossa”, con la funzione non solo di parziale copertura delle perdite, ma soprattutto come strumenti necessari per fronteggiare gli enormi problemi di cassa che si sono venuti a creare. Sbagliare non è più consentito. Ecco perché come Confcommercio comunale chiediamo a tutti, cittadini, associazioni datoriali, movimenti politici, associazioni varie, un impegno reale, progettuale e concreto per contrastare sempre più l’emergenza Covid-19 superando a volte l’egoismo, la superficialità, l’arroganza, la malafede che la alimentano, considerato che per questi aspetti è difficile che si trovi un vaccino. Chiediamo, infine, che da parte del Comune di Vittoria possa essere predisposto un avviso riepilogativo di aperture e chiusure con relativi orari settimanali e festivi, un riassunto chiaro per indurre ancora a migliori comportamenti ed evitare inutili errori di interpretazione”.
Vittoria, 11 novembre 2020
Presidente sezionale Confcommercio Vittoria
Gregorio Lenzo
Ufficio stampa Giorgio Liuzzo