Ocse: "Nel 2020 calo Pil in Italia tra l'11% e il 14%"
Il Pil dell'Italia dovrebbe crollare del 14% nel 2020 prima di risalire del 5,3% nel 2021 nel caso in cui ci dovesse essere una seconda ondata di virus. Se si si riuscirà invece a scongiurare il ritorno del nemico invisibile, il Pil dovrebbe calare dell'11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021.
In Italia, secondo l'Ocse, la produzione industriale "potrebbe cominciare rapidamente a riprendersi" con la fine del lockdown, mentre il turismo e i molti servizi legati ai consumi "si riprenderanno più gradualmente, pesando sulla domanda". In questo senso si rende necessaria una sostanziosa azione del governo a favore dell'economia. "Cio' e' necessario per attutire l'impatto della crisi – spiega l'Ocse – ma, insieme alla caduta del Pil, implica un forte aumento del debito pubblico". E evidenzia "l'importanza di porre l'economia su una strada di crescita sostenuta". Il debito pubblico italiano, a causa del coronavirus, vola e nel 2020 si avvicinerà al 200% del Pil.
Secondo l'Ocse, anche a causa degli aiuti di emergenza varati dal governo, dal 156,3% del Pil del 2019 il debito dell'Italia, salirà al 194,7% del Pil quest'anno per poi scendere al 191,8% nel 2021 nello scenario peggiore. L'indebitamento salirà invece al 181,3% del Pil nel 2020 e poi scenderà al 176,3% nello scenario migliore. Anche il deficit pubblico s'impennerà tra l'11,2% e il 12,8% del Pil nel 2020. Più nel dettaglio, dal 1,6% del Pil del 2019, salirà al 12,8% del Pil quest'anno per poi scendere al 9,7% nel 2021 nello scenario peggiore e salirà invece all'11,2% del Pil nel 2020 e poi scenderà al 6,8% nello scenario migliore. Sul fronte dei prezzi l'Italia nel 2020 entrerà in deflazione.
L'indice dei prezzi al consumo armonizzati, dal +0,6% del 2019, frenerà a -0,2% quest'anno e a -0,1% nel 2021 nello scenario peggiore, mentre si attesterà a -0,1% nel 2020 e risalirà a +0,1% nello scenario migliore. Anche l'occupazione subirà anch'essa un grave contraccolpo dall'impatto della crisi, risalendo dal 9,9% del 2019 al 10,1% nel 2020 e all'11,7% nel 2021, nello scenario migliore, e al 10,7% e all'11,9% in quello peggiore.
A picco la domanda interna che, già debole nel 2019 (-0,2%), scenderà, nel migliore dei casi, del 10,9% nel 2020 per risalire del 7,9% l'anno seguente, mentre, nel peggiore dei casi, arretrerà del 13,7% quest'anno per risalire del 5% nel 2021. Tracollano nel 2020 anche gli investimenti fissi lordi che, dal +1,4% del 2019, affonderanno del 23,4% e poi risaliranno del 5,6% nello scenario, mentre in quello migliore caleranno del 18,8% nel 2020 e risaliranno del 12,7% l'anno seguente.