Lo “spettro” del caro energia, ecco i numeri per l’area iblea nel settore del commercio, della ricettività e della ristorazione Manenti: “Per il 2022 prevista una spesa per gas ed elettricità che contempla un aumento complessivo di circa il 70 per cento”
Lo “spettro” del caro energia continua a fare paura alle imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa per gas ed elettricità che contempla un aumento complessivo di circa il 70%.
Un conto salatissimo per centinaia e centinaia di imprese anche della provincia di Ragusa: le più colpite dalla pandemia e che ora rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici. Questi i risultati di uno studio di Confcommercio, svolto in collaborazione con Nomisma Energia, sugli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario. In particolare, per l’elettricità, le imprese di questi settori, in provincia di Ragusa, con un consumo complessivo di circa 50 milioni di chilowattora, con le nuove tariffe in vigore dal 1° gennaio, vedranno aumentare la bolletta da 2,5 milioni di euro nel 2021 a 3,9 milioni nel 2022. A questa spesa si deve poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 12 milioni di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 6,5 milioni di euro nel 2021 a 9,8 milioni nel 2022.
Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, prevedono per gli alberghi del territorio ibleo un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che praticamente raddoppia. Pesanti aumenti si registrano anche per i bar della provincia di Ragusa, la cui bolletta elettrica passerà in media da 2mila ai 3,5mila € per salire, con il costo del gas, da 2,5mila a 5mila € in totale. Anche i ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica per non parlare dei negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti. Infine, i negozi non alimentari, la categoria più numerosa, avranno una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che passerà da 3,8mila a 5,2mila €, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità.
Confcommercio, per contrastare il “caro bollette”, ha già chiesto, a livello nazionale, l’adozione di misure strutturali. In particolare, occorre affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. Inoltre, va avviata la riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. Il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, sottolinea: “Siamo assolutamente in linea con il nostro presidente nazionale, Carlo Sangalli, che, commentando quanto sta accadendo, ha parlato di un’emergenza e di un’urgenza legata al caro energia. Un’emergenza perché è un costo insostenibile per le imprese del terziario, le più colpite dalla pandemia. Un’urgenza perché occorre intervenire subito e in modo strutturale. La sostenibilità, oltre che ambientale, deve essere anche economica e sociale”.
Ragusa, 21 gennaio 2022
Presidente provinciale Confcommercio Ragusa
Gianluca Manenti