Il sistema bancario e finanziario dell’area ragusana non sempre sta rispondendo presente alle esigenze delle imprese e dei cittadini. Confcommercio provinciale “Serve uno spirito comune di sostegno alla economia di un territorio in profonda difficoltà”
“Riteniamo di grande importanza il fatto che siano pervenute moltissime segnalazioni alla nostra organizzazione sul sistema bancario e finanziario; infatti, solo dal confronto con le imprese e con i cittadini, l’associazione può ricevere il necessario contributo utile a elaborare indicazioni migliori e necessarie al buon funzionamento del sistema economico del territorio”. A dirlo è il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, il quale chiarisce che “sono arrivate diverse mail dai nostri associati, lette con attenzione e grazie alla quali provvederemo a sollecitare gli amministratori di vertice degli istituti di credito e degli intermediari finanziari a rispettare con maggiore celerità quanto previsto dalla legge, organizzare le procedure interne immediatamente e a comunicare in modo chiaro ai cittadini. È necessario ampliare le modalità di sostegno alle persone sia per quanto riguarda le tipologie di mutui e finanziamenti che per le imprese a corto di liquidità nell’immediato”.
“Il governo – prosegue Manenti – ha adottato, come sappiamo, una serie di misure per aumentare la liquidità ai cittadini e alle imprese. Quanto previsto dal decreto legge “Cura Italia” è in vigore. Invitiamo, comunque, a comunicare alla banca, sempre per iscritto, possibilmente via Pec, le proprie intenzioni e necessità per lasciare una traccia certa ed eventualmente utilizzabile. Numerose sono le segnalazioni provenienti da tutti i comuni della provincia legate all’inaccessibilità: sportelli bancari non sempre fruibili, nessuna risposta al telefono né via mail, invito a raggiungere filiali lontane nonostante il divieto di circolazione. Le maggiori problematiche si riscontrano sui mutui: il decreto del governo prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate per i soli mutui prima casa e non per i mutui stipulati per finalità diverse (ristrutturazioni, liquidità, seconde case) e ciò è stato segnalato da molti cittadini come una difficoltà. Sempre riguardo ai mutui, per l’80% circa delle persone che hanno scritto, è stato impossibile ottenere quanto previsto dalla legge: i referenti di banche e finanziarie, quando faticosamente raggiunti, hanno obiettato di non avere a disposizione procedure, di attendere circolari operative, tergiversando con varie giustificazioni e creando anche un clima di forte incertezza. Inoltre, in alcune situazioni, le banche hanno applicato costi non prevedibili dal cittadino”.
“Le banche e le finanziarie, citate con specifici riferimenti – prosegue Manenti – hanno continuato a incassare le rate del mutuo del 31 marzo, anche in mancanza di liquidità sui conti correnti, andando così contro le disposizioni di legge, e ciò ha creato problemi di liquidità tanto alle famiglie quanto alle imprese. I titolari di piccole e piccolissime imprese (che costituiscono il 98% del tessuto imprenditoriale), professionisti, commercianti e tutti coloro che normalmente accedono al credito per la propria attività, sono particolarmente preoccupati di essere segnalati in centrale rischi come “cattivi pagatori”. E’ concretamente prevedibile che queste persone, alla conclusione del lockdown e alla ripresa delle attività, non troveranno nessuna banca disposta a dare loro il credito necessario per ripartire e molte aziende saranno perciò costrette a chiudere. Per ovviare a questo grave rischio, si richiede a banche e finanziarie di voler provvedere al rimborso di quanto inesigibile o, laddove tecnicamente complesso, ad agire con immediatezza e segnalare in Centrale rischi l’errore, perché professionisti e imprese non ne abbiano danno. Auspichiamo l’estensione della sospensione a tutte le tipologie di mutuo fondiario a sostegno delle famiglie e delle imprese e che le rate di mutuo siano sospese ad immediata richiesta con una semplice comunicazione, così come già previsto dall’art. 56 del decreto “Cura Italia” per le imprese”.
“Inoltre – conclude il presidente provinciale Confcommercio Ragusa – nella consapevolezza che le micro e piccole imprese manifestino un forte bisogno di liquidità immediata a cui sono opposte vecchie, lunghe e pesanti procedure da quanto richiesto in queste prime battute, si ritiene auspicabile il blocco di prestiti e adempimenti fiscali sino a fine anno, oppure la previsione di aperture di credito a tasso zero per le Pmi, garantito dallo Stato, restituibile a medio termine. Insomma, chiediamo alle banche di fare la loro parte nel quotidiano e di rispondere con celerità alle richieste dei cittadini ed imprese ed alle segnalazioni della nostra organizzazione. Invitiamo, inoltre, gli amministratori delle banche a prendere immediatamente in carico le richieste di sospensione di ogni tipo di finanziamento previsto dalla norma, ad adottare le relative procedure e una comunicazione semplice e chiara con i correntisti nello spirito comune di sostegno alla economia di un territorio in stato di profonda difficoltà”.
Ragusa, 17 aprile 2020
Presidente provinciale Confcommercio Ragusa
Gianluca Manenti
Ufficio stampa Giorgio Liuzzo