Confcommercio su Pil: su crollo pesa azzeramento settore turistico
Ma Italia più reattiva di altri Paesi
119/2020
Roma, 31.07.2020
L'eccezionale crollo del PIL, in un periodo che include oltre al lockdown anche il complicato avvio della ripartenza, appare comunque un po' meno grave delle attese e incorpora qualche segno di resilienza del sistema Italia. Non è di alcun conforto il fatto che i partner internazionali si trovino in condizioni di analoga gravità, seppure ciascuno alle prese con una faticosa reazione alla crisi pandemica. Anzi, la sincronia del ciclo attuale rappresenta una condizione di ulteriore difficoltà nell'intraprendere un nuovo percorso di crescita: così l'Ufficio Studi Confcommercio sui dati del Pil nel 2° trimestre diffusi oggi dall'Istat.
Se la Germania riesce a fermarsi al -11,7% tendenziale – prosegue la nota – la Francia e la Spagna registrano rispettivamente -19% e -22,1%, da confrontare con il -17,3% dell’Italia. Per questi ultimi Paesi è evidente l'impatto del quasi azzeramento dei turismi attivi. Affidarsi esclusivamente al pure fondamentale intervento delle istituzioni europee non sarà sufficiente per uscire dalla crisi. È necessario e urgente – conclude Confcommercio – progettare investimenti mirati e sostegno alle imprese dei settori più colpiti per evitare che passino molti anni prima di riprendere i livelli di Pil e consumi pro capite persi nel 2020, che in Italia ci riportano alla prima metà degli anni ’90.