“Tempesta perfetta” per la categoria fra rincari del carburante, riduzione dei margini e carenza di prodotti da vendere
Va ridotto il prezzo del carburante anche agendo sulle accise e occorre attualizzare i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto.
La “tempesta perfetta” colpisce gli agenti e rappresentanti di commercio: “Siamo ancora molto distanti dai livelli prepandemia del 2019 e l’unica ripresa vera che stiamo registrando, purtroppo, è quella dei costi” dichiarano all’unisono Lorenzo Battaglia presidente provinciale e Alberto Petranzan, presidente nazionale di Fnaarc, la Federazione di categoria aderente a Confcommercio.
Pesa sugli agenti e rappresentanti di commercio – che hanno nell’auto il loro “ufficio” con una media annua di oltre 60mila chilometri percorsi – il rincaro del carburante che si unisce al vertiginoso aumento generale dei costi. “L’incremento dei costi per gli agenti è di almeno il 30%. Salgono nominalmente anche i ricavi, ma è una crescita fittizia derivata dall’inflazione. In realtà –spiega Battaglia – i nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell’online e anche la carenza di prodotti da vendere con i ritardi nelle forniture”.
Il presidente, con tutta l’organizzazione Fnaarc, sollecita subito interventi concreti per gli agenti e rappresentanti di commercio: “225.000 professionisti in Italia che, intermediando oltre la fetta più importante del Pil nazionale, costituiscono il motore delle pmi”. “Ed è bene ricordare che siamo stati fra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia”.
Roberto Sica del sindacato ragusano e componente nazionale di Giunta aggiunge: “Va ridotto il costo del carburante anche agendo sulle accise. I costi di trasporto stanno subendo violenti rialzi e sono la voce di spesa più importante nel bilancio degli agenti e rappresentanti di commercio. E’ perciò indispensabile calmierare i costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente per rispondere appieno alle nostre esigenze: dalla maggior sicurezza dell’autovettura, alle nuove tecnologie green”. “Più in generale – concludono gli esponenti di Fnaarc – la federazione a tutti i livelli sta compiendo ogni sforzo, già da tempo, per ridurre le aliquote e la pressione fiscale”.
Ragusa, 15 febbraio 2022